Sulla concentrazione nella pratica pianistica

In questa lezione illustriamo la necessità e le modalità di focalizzazione degli sforzi nello studio e nella pratica pianistica. Praticare la musica richiede l’impiego di molte risorse mentali e bisogna mantenere sempre alta la concentrazione.

concentrazione pratica pianistica

La pratica del pianoforte implica in gran parte la risoluzione di problemi. Se non si è concentrati, si potrebbe non essere consapevoli degli innumerevoli problemi da risolvere quando si prepara un brano musicale. Dovrebbe esserci così tanto da fare, da non poter perdersi concedere il lusso di perdere nemmeno un momento di concentrazione.

Praticare la musica dovrebbe essere come risolvere problemi di natura matematica, poiché la musica richiede, allo stesso modo, l’impiego di ingenti risorse mentali. È vero che anche i problemi di matematica possono spesso essere risolti meccanicamente, per cui il cervello può diventare abile nel seguire passo dopo passo un algoritmo per un dato insieme di problemi. (Come nella musica, l'acquisizione di abilità non implica necessariamente la comprensione effettiva; per esempio, è perfettamente possibile imparare a risolvere fluentemente equazioni differenziali senza capire cosa rappresentano.) Se la pratica pianistica diventa puramente meccanica, significa che si non è più costretti a pensare a fondo (cioè a concentrarti), quasi sicuramente si sta sbagliando qualcosa e, in caso contrario, è tempo di passare a musica nuova, forse più stimolante.

I problemi abbondano nella pratica del pianoforte. La maggior parte di essi riguarda l'ascolto: si sta ottenendo un bel legato nella melodia e nei motivi di accompagnamento? Le diverse voci degli accordi sono uniformi e perfettamente coerenti ogni volta che le si ripete, o alcune note sono occasionalmente più forti o più morbide? Si sta suonando e rilasciando note con il controllo totale del tempo? Si è raggiunto un perfetto equilibrio tra le mani? Si sta realmente ascoltando, controllando e modellando tutte le voci interiori?

I problemi di ascolto sono allo stesso tempo di natura tecnica, poiché la realizzazione di tutte le idee musicali al pianoforte richiede la coordinazione delle dita, delle mani e spesso anche dei piedi. Occasionalmente, i problemi pianistici sono puramente tecnici.

Altri problemi musicali sono di natura ritmica. Si è in grado di contare il ritmo ad alta voce? Di suonare esattamente a tempo con un metronomo? (Questo è consigliabile farlo solo per i passaggi che devono essere precisi nel tempo o come esercizio.)

I problemi di memoria per definizione sono problemi di concentrazione. Si ha la capacità di cantare ogni voce in modo indipendente? Di sentire più voci contemporaneamente? Si conoscono le progressioni di accordi della propria musica? In tal caso, si ha la capacità di trasporre le armonie su altre chiavi?

È possibile ottenere una pratica efficace del pianoforte escludendo tutte le altre attività e concentrandosi su un particolare problema musicale fino a quando non viene risolto. Inutile ricordare che è necessario eliminare ogni forma di distrazione, iniziando dall’opportunità di spegnere il cellulare. Sotto uesto punto di vista, può essere utile pianificare una sessione di pratica a tempo limitato lontano da casa, ad esempio in uno studio dedicato, e si potrà constatare immediatamente come l'efficienza forzata aumenti la produttività. Anche le esibizioni, di qualsiasi tipo, renderanno anche la pratica pianistica immediatamente più efficace.

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