Suonare le settime al pianoforte

In una precedente lezione abbiamo visto come organizzare le mani sulla tastiera per suonare gli accordi a tre suoni, ora, facciamo un ulteriore passo in avanti e vediamo come eseguire al pianoforte le settime, ovvero quegli accordi arricchiti, rispetto ai tre canonici, di un suono in più, che è appunto la settima nota della scala di riferimento dell'accordo stesso.

suonare le settime al pianoforte

Spesso, andando a leggere la successione degli accordi di un brano che a noi piacerebbe suonare accompagnandoci al piano, ci troviamo sempre di fronte a moltissimi di loro che possiedono un "7" o un"7+"... o un "7dim" nella sigla (es: Do7+ oppure Re7dim); questo vuol dire che l'accordo in questione deve essere arricchito di un altro suono in più rispetto ai 3 canonici e questo suono in più è appunto la settima nota della scala di riferimento dell'accordo stesso.

Facciamo un esempio:

Se io all'accordo di Do maggiore voglio aggiungere la settima nota della scala dovrò aggiungerla costruendo un'altro intervallo di terza partendo dall'ultima nota (ne prendo un'altra ragionando sempre col principio "una sì e una no"!):

scala di Do maggiore

suonare le settime al pianoforte

L'accordo che si è venuto a formare (Do-Mi-Sol-Si) viene detto quadriade (appunto perchè formato da 4 suoni) o più comunemente viene chiamato accordo di settima; la nota Si inserita, proveniendo dalla scala di Do maggiore, viene chiamata in questo caso settima maggiore e si sigla con un "+" vicino al "7": Do7+.... nelle sigle anglosassoni si trova invece scritto Cmaj7 dove C sta per Do e maj7 sta per settima maggiore (major seven).

accordo formatosi: Do-Mi-Sol-Si

 

Ora andiamo a fare lo stesso ma sulla scala di Do minore (naturale):

 

scala di Do minore naturale

accordo formatosi: Do-Mib-Sol-Sib

 

Anche questo accordo è un accordo di settima ma la settima inserita è una nota diversa da prima, è il Sib e non più il Si e per questo viene chiamata settima minore, appunto perché quella nota è presente nella scala minore di Do.

Si sigla solo con il 7 perchè le settime minori si sottintendono e perciò non hanno bisogno di un "-" :     

Do-7. Nel linguaggio anglosassone si scrive con lo stesso principio: Cm7, dove Cm sta per Do minore.

Prendendo in considerazione solo queste due tipologie di settime (ce ne sarebbe un'altra, la settima diminuita), che sono tra le più usate in assoluto, ci potremmo chiedere: Come fare a riconoscerle? Dovremmo forse tutte le scale a memoria (magari!)?

Osservando le due settime potremmo escogitare un piccolo sistema per poterci mettere in condizione di sapere sempre con certezza quale settima suonare nell'accordo che abbiamo sottomano in quel momento. Vediamolo nel concreto come fare. La settima è ovviamente la settima nota della scala ma è anche la nota prima della tonica, la prima nota che dà il nome alla scala (nella scala di Do maggiore il Si viene prima del Do successivo), quindi, al posto di contare ogni volta sette note in avanti, ne conto solo una, ma all'indietro!

 

Così facendo potrò sapere il nome della nota che corrisponde alla settima nota in qualsiasi tonalità, semplicemente andando indietro di un suono dal suono principale che dà il nome all'accordo.

Quindi, per esempio, la settima di La (maggiore o minore) è sempre il Sol (nota che viene prima), di Fa (maggiore o minore) è sempre il Mi, di Lab (maggiore o minore) sarà sempre una nota chiamata Sol e per il nome della nota corrispondente alla settima ci siamo.

Quello che ancora non sappiamo è se quella nota è una settima maggiore o minore (ricordate che in Do maggiore/minore visto prima la settima si chiamava sempre "Si" ma nella versione minore era Si bemolle?

Per saperlo basterà prendere consapevolezza che in tutte le scale maggiori (come accade in Do maggiore) la settima è sempre vicina alla tonica (dista un semitono) e per questo in armonia viene chiamata sensibile, appunto perché crea quel contrasto tra le due note che rende instabile l'intervallo; nelle scale minori, invece, la settima dista sempre un tono (come accade in Do minore tra il Si bemolle ed il successivo Do) e per questo in armonia viene chiamata sottotonica, appunto perché non crea quel contrasto così eccessivo come accade nel modo maggiore, pur essendo comunque un po’ dissonante.

Date queste premesse, sappiamo come individuare sempre una settima maggiore o minore da qualsiasi accordo noi partiamo: andiamo indietro di un semitono dalla nota base e troviamo la settima maggiore, andiamo indietro di un tono e troviamo quella minore.

Perciò, per esempio, se io trovo una sigla che mi dice Mi7+ ora so che mi sta dicendo di aggiungere all'accordo di Mi maggiore:

suonare le settime al pianoforte

la sua settima maggiore (il 7 ha il +!), quindi, mi ricordo della regola or ora scoperta e la applico andando indietro di un semitono dalla nota-base, il Mi, trovando la nota Re#:

suonare le settime al pianoforte

che ovviamente corrisponde alla nota che avremmo trovato se fossimo andati sulla settima nota della scala maggiore di Mi:

suonare le settime al pianoforte

scala di Mi maggiore

suonare le settime al pianoforte

Se invece avessimo trovato Mi7 come sigla, avremmo capito che la settima da inserire sarebbe stata la settima minore (visto che il 7 è solo!), quindi, avremmo contato un tono (e non più un semitono) in senso discendente dalla nota Mi:

suonare le settime al pianoforte

La nota Re trovata corrisponde alla settima della scala minore di Mi:

suonare le settime al pianoforte

scala di Mi minore (naturale)

suonare le settime al pianoforte

... e così ragionando per tutti gli altri accordi!

Ora siamo pronti quindi anche a suonarle le settime ed il ragionamento sarà sempre lo stesso; facciamo un esempio con Do maggiore.

Se incontro un la sigla Do7+ (quindi la settima maggiore, quindi distante dal Do un semitono in senso discendente, quindi la nota Si!) posso usare vari modi per suonare la settima, mentre mi accompagno con accordi pieni, a seconda della posizione melodica in cui mi trovo:

suonare le settime al pianoforte

Andiamo con ordine è più facile di quel che si pensi!

Partiamo dalla terza posizione melodica: qui, abbiamo la possibilità di inserire la settima o a sinistra dell'accordo (caso 1) al posto della fondamentale (il Do) perché tanto lo suona il basso, oppure a destra dell'accordo (caso 2), levando sempre la fondamentale (caso 2/a), oppure la quinta (il Sol), che è l'unica parte di un accordo che si può omettere (caso 2/b).

Nella seconda posizione melodica, invece, la nota da spostare (il Do che diventa Si) ce la troviamo al centro dell'accordo e, quindi, non faremo altro che spostare il dito di una nota in senso discendente.

Nella prima posizione melodica, infine, il Do ce lo troviamo all'esterno e quindi il movimento scontato da fare sarà far scendere la nota di un tasto (come prima).

 

 

Fonte articolo: https://corsodimusica.jimdofree.com/terza-parte-corso/eseguire-le-settime/

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