Pentagramma vuoto

Pentagramma vuoto

Il pentagramma vuoto è uno dei supporti indispensabili e di cui occorre dotarsi per iniziare a studiare la musica. Il pentagramma rappresenta la basa della notazione musicale occidentale. Come suggerisce lo stesso nome, il pentagramma vuoto si compone di cinque linee orizzontali parallele intervallate da quattro spazi che accolgono i simboli designanti le note e altri segni utili alla scrittura e interpretazione dello spartito.

Il pentagramma vuoto rappresenta, dunque, la base per la scrittura della musica: esso fornisce una logica e un ordine universalmente interpretabile alla disposizione delle figure musicali che rappresentano le singole note. Nel sistema di convenzioni istituito dal pentagramma, ciascuna figura individua una particolare nota (cioè una particolare frequenza) in base alla sua specifica posizione all’interno delle righe e degli spazi.

Un pentagramma vuoto si presenta come l’immagine che segue:

 

 

 

I vari simboli indicanti le diverse note musicali verranno collocati sia negli spazi e in questo caso il simbolo della nota si troverà tra due linee adiacenti, sia sulle linee e in questo caso i simboli delle note intersecheranno le linee del pentagramma vuoto.

Per convenzione, quando si fa riferimento alle righe e agli spazi del pentagramma si parte dal basso verso l’alto.

Per rendere adeguatamente intellegibile il pentagramma si usa mettere all’inizio la chiave, altro simbolo grafico che, stabilendo la posizione di una determinata nota, fissa automaticamente quella di tutte le altre. Le chiavi più diffuse sono:

la chiave di violino o di Sol, in assoluto la più comune, che indica il Sol posizionato sulla seconda riga del pentagramma e corrispondente al Sol immediatamente sovrastante il Do centrale del pianoforte.

La chiave di basso che indica il Fa posizionato sulla quarta riga del pentagramma e corrispondente al Fa immediatamente sovrastante il Do centrale del pianoforte.

La chiave di tenore che fissa la posizione del Do centrale del pianoforte, o Do3, sul pentagramma.

L’uso di una chiave rispetto ad un’altra è dettato dallo strumento o dalla voce a cui lo spartito è destinato. Ecco perché è utile rimandare a diverse configurazioni di pentagramma vuoto per venire incontro a tutte le esigenze in merito.

Esistono degli strumenti, infatti, che richiedono un pentagramma particolare come, ad esempio, il pianoforte, che in virtù della sua grande estensione e della necessità di presentare indicazioni distinte per l’esecuzione della mano destra e della mano sinistra, ha bisogno di un doppio pentagramma, di cui uno con chiave di violino e l’altro con la chiave di basso sovrapposti.

Rimandiamo, a questo proposito, a diversi modelli molto utili e scaricabili in formato pdf, presenti su nickipedia.it

 

Qui è possibile scaricare un pentagramma vuoto con dodici righi

 

Qui un pentagramma vuoto con chiave di violino

 

Qui un pentagramma vuoto con la chiave di basso

 

Qui un pentagramma vuoto per pianoforte con il doppio rigo in chiave di basso e chiave di violino

 

Qui un pentagramma vuoto con la chiave di tenore

 

Qui un pentagramma vuoto per canzoni provvisto di chiave di sol e linea vocale

 

Qui un pentagramma vuoto per chitarra che presenta il rigo per le tablature dove scrivere, oltre alle note, la diteggiatura a sei corde della chitarra.

 

 

 

 

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