“The Happy Song”: la canzone studiata per la felicità

Vari studi hanno dimostrato che i bambini sono in grado di riconoscere e ascoltare la musica fin dalle fasi più precoci dello sviluppo. Meno sondate ed esplorate le reazioni emotive. Due psicologhe e una musicista hanno raccolto la sfida di creare una canzone in grado di suscitare emozioni positive nei neonati, ricavandone anche utili e interessanti osservazioni sulla ricezione della musica nei bambini.

 

The Happy Song

I bambini e la musica

 

Molte ricerche hanno esaminato le risposte emotive degli adulti alle sollecitazioni musicali. Analoghi studi aventi come oggetti i bambini sono più frammentari e hanno un carattere meno sistematico anche considerando la difficoltà di ottenere, soprattutto per i bambini in fase preverbale, delle risposte sui loro gusti. Studi hanno dimostrato la capacità dei bambini di ascoltare e riconoscere la musica anche nella fase uterina. Esiste anche una interessante e curiosa ricerca che dimostra come i neonati siano piuttosto raffinati in fatto di gusti musicali poiché sembra che abbiano una preferenza per Bach rispetto agli Aerosmith.

Gli studi che presentano una maggiore sistematicità, hanno messo in evidenza come i bambini anche in fasi molto precoci abbiano delle chiare preferenze musicali e possono ricordare perfettamente timbro e ritmo di una musica già ascoltata. Altro elemento che si è potuto appurare è la predilezione dei bambini per la voce femminile. Quando si entra nell’ambito delle risposte emotive del bambino, come già detto, tutto diventa molto più difficile da sondare e investigare. Ma che tipo di musica li rasserena? Quali canzoni li rendono felici?

 

La canzone della felicità

 

Sono esattamente questi gli interrogativi cui ha cercato di dare una risposta Cow & Gate Baby Club, società inglese che si occupa di consulenza per i genitori, affidando a Caspar Addyman psicologa dell'età evolutiva e a Lauren Stewart psicologa musicale presso la Goldmiths University of London il compito di creare "una canzone scientificamente studiata per rendere felici i bambini". Caspar Addyman veniva da un precedente progetto in cui aveva effettuato uno studio proprio a partire da alcune interviste ai genitori sulle filastrocche e i suoni sciocchi più amati dai bambini. Lauren Stewart aveva affrontato uno studio sulle canzoni tormentone, quelle che ti entrano in testa e ci rimangono a lungo. A queste due esperte psicologhe si è voluto affiancare il compositore giusto: la vincitrice del premio Grammy Imogen Heap, neomamma di una bambina di diciotto mesi.

 

Sulla base delle rispettive ricerche, le due psicologhe hanno affidato a Imogen Heap la scrittura di alcuni brani che dovevano avere una melodia principale semplice e ripetitiva con suoni musicali come rulli di batteria, cambi di ritmo per offrire opportunità di anticipazione e sorpresa, un suono energico perché il battito dei bambini è più veloce di quello degli adulti e, infine, dovevano contenere una voce femminile e quella di un bambino.

 

The Happy Song

L’esperimento

 

A partire da queste indicazioni, Heap ha creato quattro melodie da testare in laboratorio, due più veloci e ritmate e due più lente e distese. Per ognuna di queste ha creato una versione con e senza semplici testi cantati. Nell’arco di tre mesi, queste melodie sono state sottoposte all’ascolto di circa 26 bambini tra i sei e i 12 mesi insieme ai genitori presso l’InfantLab della Goldmiths University. Si è chiesto prima ai genitori di esprimere delle preferenze e poi si sono osservate le reazione dei bambini attraverso il monitoraggio di espressioni facciali, frequenza cardiaca e vocalizzazioni, per capire quali parti del brano creavano ai piccoli uno stato d'animo positivo.

La maggior parte dei genitori e 20 bambini su 26 sembravano condividere una chiara preferenza per una particolare melodia. Come ci si poteva aspettare la preferenza è stata accordata al brano più veloce e ritmato.

Una volta scelta la melodia, si trattava di trasformarla in una canzone completa con l’aggiunta di alcuni elementi divertenti per renderla gioiosa e scanzonata. Circa 2.500 genitori del baby club C&G e del fan club di Heap hanno indicato all'interno di una selezione di suoni sciocchi quelli che maggiormente trasmettevano allegria ai loro figli. I primi dieci suoni includevano "boo!", starnuti, versi di animali, risate. È risaputo anche che i bambini rispondono meglio ai suoni vocalici con labbiali come, ad esempio, "pa" e "ba" rispetto ad altri suoni. Si è poi lavorato sul testo per coinvolgere nel divertimento anche i genitori, la felicità, si sa, è un'emozione condivisa e il successo delle filastrocche è che sono interattive. La musicista ha elaborato, così, un testo per raccontare una gioiosa storia che parla dell’amore per i bambini coltivato ovunque ci si trovi, in cielo o sull'oceano, in bici o su un razzo. 

Terminata la canzone, è stata sottoposta all’ascolto nuovamente in due versioni leggermente differenti. Quella più lenta (163 vs 168 battiti al minuto), questa volta, ha riscontrato maggior successo, probabilmente perché consentiva a genitori e bambini più tempo per rispondere ai testi. Si è potuto anche osservare che il ritornello era la parte più efficace della canzone.

 

E' nata così "The Happy Song”, una canzone, come afferma Caspar Addyman: “progettata per i genitori da usare a casa, in auto o in giro, in quei momenti in cui vogliono festeggiare la felicità dei loro piccoli. La canzone può essere utilizzata per creare un'esperienza divertente e fortificare il legame tra bambino e genitore".

Molto spesso ci si è chiesti come la musica e i suoni possano aiutare bambini in difficoltà, raramente qualcuno si è concentrato nello studio di una musica che li renda felici. Questa canzone mira proprio a questo e poiché, come si diceva più sopra, la felicità è contagiosa, ascoltandola anche gli adulti non potranno fare a meno di gioire e ritrovare quella voce nascosta che sempre ci fa tornare bambini, sperimentandone l’ingenua spensieratezza.

lezioni
lezioni