Il Te Deum di Charpentier e la sigla dell’Eurovisione

Eseguito per la prima volta per celebrare la vittoria francese riportata il 3 agosto 1692 nella battaglia di Steenkerque, il Te Deum di Marc-Antoine Charpentier e in particolare il suo Preludio è diventato un brano estremamente famigliare, introducendo le più importanti manifestazioni trasmesse dalla European Broadcasting Union.

Come ogni anno dal 1956, il prossimo 13 maggio circa 200 milioni di persone si metteranno davanti al proprio televisore per assistere alla finale dell'Eurovision Song Contest, il più longevo programma di intrattenimento di tutti i tempi. Come sempre, la trasmissione verrà preceduta dalle note tratte dal Te Deum di Marc-Antoine Charpentier, che annuncia l'inizio delle trasmissioni della European Broadcasting Union, Ebu, o Eurovisione. Nessuno sa con certezza a chi venne l’idea di utilizzare come sigla musicale le prime battute del Te Deum di Charpentier, ma quelle note ci introducono ormai da quasi settanta anni (la versione italiana è stata trasmessa presumibilmente a partire dal 6 giugno 1954) ai grandi eventi, come Sanremo, gli Europei di Calcio o Giochi senza Frontiere, diffusi dalla maggiore associazione mondiale di radiotelevisioni.

Il Te Deum H. 146 in Re maggiore per soli, coro e orchestra fu composto da Marc-Antoine Charpentier a Parigi, quasi certamente fra il 1688 ed il 1689. Dei quattro Te Deum scritti dal musicista francese, questo è l’unico che prevede un organico strumentale di due trombe, due flauti, due Oboi, timpani, archi e organo. Mentre le voci sono affidate a: Coro, Tenore, Basso, Soprano, Contralto.

Il modello da cui Charpentier trasse ispirazione fu il Te Deum di Jean-Baptiste Lully, come è possibile desumere dal solenne uso delle trombe nel brano d'apertura. Tutto il suo Te Deum vede alternarsi brani sontuosi eseguiti dal coro e dall'orchestra a momenti più raccolti in cui intervengono i solisti (da soli o in varie formazioni) e pochi altri strumenti.

La sezione che ascoltiamo nei titoli dell'Eurovision è il primo dei sei mottetti originali, il Preludio (Marche en rondeau), il cui tono militaresco spiegherebbe la probabile prima esecuzione dell’opera per celebrare la vittoria francese riportata il 3 agosto 1692 nella battaglia di Steenkerque, contestuale alla Guerra della Grande Alleanza che vedeva di fatto il re Luigi XIV di Francia (re Sole) opposto al resto d'Europa.

Il Preludio al Te Deum che ascoltiamo in Eurovisione è stato arrangiato da Guy Lambert, un organista francese del XX secolo e diretto da Louis Martini, un direttore d'orchestra francese morto nel 2000.

Nel 2019, quando l'Eurovision Song Contest fu ospitato in Israele, l’Orchestra Filarmonica di Israele pubblicò un video per celebrare l'imminente trasmissione in cui suonarono una lettura reinventata del Te Deum. Aggiungendo diversi strumenti, tra cui un oud e un tamburo darabouka, e modificando alcune note nella melodia discendente, hanno dato al brano sinfonico un elegante tocco mediorientale.

Oltre prestare le proprie note alla sigla dell’Eurovision, il Te Deum di Charpentier è come brano di chiusura di tutti concerti dei Nomadi, come sanno tutti i fans della storica band italiana.

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