La Cobar Sound Chapel

La Cobar Sound Chapel è una nuova installazione sonora permanente, ambientata in una vecchia cisterna d'acqua in disuso del 1901 e ispirata al vasto paesaggio dell'entroterra australiano. È interdisciplinare e combina suono, architettura, arte, poesia e ambiente naturale in un contesto unico e site-specific.

 

Cobar Sound Chapel
Immagine tratta da Facebook

La Cobar Sound Chapel è una creazione del famoso compositore e artista del suono Georges Lentz in collaborazione con l'architetto vincitore del Premio Pritzker Glenn Murcutt, gli eccezionali musicisti del gruppo The Noise String Quartet e l'artista indigeno di Cobar Sharron Ohlsen. La Cappella funge da sede permanente della composizione digitale di Lentz intitolata String Quartet(s), una vasta opera di sound art ispirata al paesaggio dell'outback e ai suoi cieli notturni. L'architettura di Glenn Murcutt è in dialogo diretto con i modelli strutturali e ritmici che si trovano nella composizione di Lentz.

La Cobar Sound Chapel è un'installazione sonora immersiva a forma di cubo di cemento di 5 x 5 x 5 metri, situata all'interno di un serbatoio d'acqua in disuso alto 10 metri. Ognuna delle quattro pareti del cubo ha un altoparlante integrato, posizionando così l'ascoltatore seduto sulla panca centrale proprio "dentro il suono". La Cappella instaura un dialogo tra il suono e il suo contenitore architettonico, tra il suono della musica (e talvolta anche dei rumori ambientali) che colorano l'atmosfera dell'architettura, e viceversa. Il suono si riversa anche dalla Cappella sonora e dal serbatoio nel paesaggio circostante, dando l'impressione di un solitario "serbatoio musicale" nel mezzo del silenzio dell'Outback.

La Cobar Sound Chapel si trova alla periferia della città di Cobar, nel New South Wales occidentale. L'ambientazione industriale all'interno del serbatoio arrugginito ricorda in qualche modo la famosa espressione di William Blake “dark Satanic Mills” (riferita alla prima industrializzazione in Inghilterra con le sue condizioni di lavoro estenuanti), e in effetti una citazione di Blake, l'inizio della sua ultima la poesia Jerusalem The Emanation of the Giant Albion, si trova impressa nel muro di cemento nord-orientale della Cappella.

Cobar Sound Chapel
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Entrando nel "grembo" dell’istallazione, il visitatore ha l’impressione di immergersi all’interno del suono che è al centro dell'opera d'arte ed emana dai quattro altoparlanti incastonati nelle pareti. La composizione con suono surround String Quartet(s), è stata registrata tra il 2009 e il 2015 dai quattro meravigliosi e avventurosi musicisti del The Noise String Quartet.

Anche l'arte indigena, che ha una grande influenza sulla musica per la Cobar Sound Chapel e sulla musica di Georges Lentz in generale, trova spazio all’interno del progetto, ospitata nelle quattro finestre angolari blu della Cappella. L'opera è stata affidata all'artista indigeno Cobar Sharron Ohlsen, discendente del popolo locale Wangaaypuwan Ngyiambaa. Il suo linguaggio espressivo trova una risonanza perfetta con le note di Lentz e aggiunge un altro ricco strato al dialogo tra i vari elementi che compongono la Cobar Sound Chapel.

La Cobar Sound Chapel è alimentata a energia solare e produrrà emissioni prossime allo zero. Il suo unico consumo di energia deriva dalla sua illuminazione notturna a LED a basso consumo e dal suo sistema audio surround. Il principale materiale con cui è stata realizzata la Cappella è il cemento armato, di per sé non un materiale ecologico, ma, dato il clima caldo e secco di Cobar, nonché l’idea di creare un’opera duratura nel tempo, è stata considerata la scelta ideale per questa installazione: il calcestruzzo è estremamente resistente, duraturo, ignifugo e ha grandi prestazioni termiche. Grazie al particolare design della Cappella e al suo tetto aperto, anche in una giornata di 40 gradi l'interno è di 10-15 gradi inferiore, senza la necessità di ricorrere ad alcun dispositivo di climatizzazione.

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