La dura vita del voltapagine

Seduto di lato a guardare la musica di sbieco, non illuminato dal lungo sorriso d’avorio degli ottantotto tasti, la massima espressione di perizia dell’assistente che gira le pagine dello spartito è quella di occultare la propria presenza favorendo con discrezione la perfetta riuscita di un’esecuzione. In questo articolo approfondiamo complessità del ruolo del voltapagine e importanza del suo compito assai ingrato perché spesso vengono notati solo se sbagliano, come attesta la divertente galleria di video che proponiamo in chiusura.

 

voltapagine

Ci capita speso durante i concerti di notare la discreta presenza sul palco di un musicista che ha un ruolo di grande importanza pur non sfiorando alcuno strumento: il voltapagine. Un ruolo che all’occhio profano può apparire del tutto ancillare, ma che è di vitale importanza per la buona riuscita dell’esecuzione.

A rendere giustizia a questa figura professionale sono le parole che gli dedica il pianista Bruno Canino nel suo Vademecum del pianista da camera dove scrive: “il voltapagine è istituzione squisitamente connaturata al repertorio cameristico, e in qualche modo ne esprime anche la fervida e sottomessa socialità. Il fervore non esclude in chi volta le pagine una ferrea competenza specialistica: sul come afferrare la pagina (in alto, con la sinistra, ché con la destra, dal basso, si oscurerebbe momentaneamente parte della pagina o parte della tastiera); con quanto anticipo prepararsi, come essere edotti sulla casistica di ritornelli e tagli; come alzarsi in piedi, a meno che non si abbiano braccia lunghissime; sul non indossare abiti ingombranti, giacche svolazzanti, maniche a sboffo.”

 

voltapagine

La complessità del ruolo

 

Le parole di Canino mettono bene in evidenza la complessità e la difficoltà di un compito che non può in alcun modo essere improvvisato richiedendo una solida preparazione musicale per conoscere perfettamente quali sono le tempistiche adatte a voltare le pagine degli spartiti senza arrecare disturbo ai musicisti e la capacità di cogliere tutti gli impercettibili segnali dell’esecutore per girare la pagina in maniera esatta utilizzando movimenti rapidi e precisi.

Al gira-pagine è richiesta, in altre parole, la massima presenza di spirito e la minima visibilità sul palco, la sua principale virtù, infatti, è la discrezione. La sua azione deve essere il meno invadente possibile e deve anticipare lo sviluppo successivo con la mano sinistra sull'angolo superiore della pagina destra dello spartito. Spesso i voltapagine sono conoscenti del musicista o musicisti che svolgono all’occorrenza il ruolo, ma non mancano i professionisti che sono per lo più lavoratori occasionali freelance, non associati a nessuna sala da concerto o orchestra.

Esistono anche rare pagine musicali in cui al gira-pagine è richiesto di uscire dal suo ruolo di trasparente voyeur inappagato per diventare per un breve, fugace momento protagonista attivo dell’esecuzione: è il caso della Sonata n. 2 per violino e pianoforte di Charles Ives, che nell’ultima pagina del secondo movimento assegna proprio al voltapagine il compito di imitare una parte di grancassa sulle cinque note più basse del pianoforte, o del Trio for Flute, Piano, and Page Turne della compositrice Pauline Oliveros che contiene le istruzioni per il terzo esecutore, il voltapagine per l’appunto, che deve intervenire anche a preparare il pianoforte.

Come scrive Giorgio De Martino “Da cima a fondo del concerto, il voltapagine se ne sta in palcoscenico sul suo scranno in ombra, con un potenziale esclusivamente distruttivo, come il critico musicale: se fa al meglio ciò per cui è sottopagato, nessuno si accorge di lui, ma se sgarra ritrova improvvisamene un suo pubblico. Inferocito.” In queste parole è possibile rinvenire quello che è il paradosso vissuto da chi si trova a svolgere questo ingrata funzione per cui il massimo della perizia si traduce nella capacità di cancellare la propria presenza e l’unico modo per essere notati è sbagliare.

Anche perché l’errore è sempre dietro l’angolo, come spiega bene sempre De Martino: “I maledetti due punti del ritornello che sparigliano l'ordine, l'interprete appiccicato all'ultima battuta della pagina e alla prima della seguente, la carta abbarbicata alla rilegatura, che di star ferma o di mostrare la sua nuova facciata non ne vuole sapere. E lui lì, in grottesca posa plastica da teatro-danza o da Adamo nel Giudizio della Sistina, a tentare di fermarla con la punta delle dita” (cfr. mentelocale).

 

voltapagine

Le performance disastrose

 

Per certi aspetti, un prova a contrario dell’importanza di questa figura misconosciuta, si può ricavare proprio a partire da alcune performance sfortunate come quelle che presentiamo di seguito.

 

Victo Borge "Page-turner"

Uno dei pezzi più noti ed esilaranti del geniale musicista comico di origine danese è dedicato proprio ai disastri che può causare un voltapagine improvvisato e senza competenza nel ruolo. Un video tutto da gustare.

 

Peccato di distrazione

La voltapagine di questo video, forse rapita dal lato dionisiaco della musica, dimentica la sua funzione costringendo il pianista ad un precipitoso e maldestro tentativo di porre rimedio alla disattenzione.

 

Gli spartiti volanti

Questo video ritrae un concerto tenuto dal violinista Christian Tetzlaff e dal pianista Lars Vogt, in cui la gira-pagine Anna Reszniak (violinista nell'Orchestra Sinfonica di Norimberga) dimostra grande prontezza di spirito riuscendo a evitare una potenziale catastrofe con le pagine degli spartiti che volano da una parte all’altra del palco e portare a casa l’esecuzione con tanto di applauso finale.

 

Lo sguardo furioso

Lo sguardo che la pianista Yuja Wang rivolge alla sua voltapagine non ha bisogno di commenti e ben illustra quanto le interazioni tra musicista e chi ricopre quel ruolo possa essere complicato arrivando a sfiorare in alcuni casi l’insofferenza quando non l’odio.

 

Gli inconvenienti dello scotch

In questo gustoso video, il malcapitato gira-pagine si trova a dover far fronte, con esiti degni di una comica, allo squadernarsi a fisarmonica di una spartito le cui pagine risultano legate impedendo la possibilità di venirne a capo.

 

Chi fa da sé

Chiudiamo questa piccola galleria con questo video che illustra in maniera plastica e divertente la funzione essenziale del voltapagine. In questo caso l’assenza dell’oscuro assistente si nota eccome!

 

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