La scena della dettatura del Requiem di Amadeus vista attraverso la partitura di Mozart

L’inserimento della partitura a scorrimento della musica di Mozart operata da un musicologo rivela quanto sia musicalmente accurata e ben recitata la scena più potente e piena di pathos del film Amadeus di Miloš Forman.

 

Amadeus Forman

Amadeus, il celebre film del 1984, è ricco di intensi momenti musicali che lo rendono una pellicola indimenticabile per tutti gli amanti delle sette note e del genio del compositore di Salisburgo.

Il classico del cinema, dello scrittore Peter Shaffer e del regista Miloš Forman, racconta la storia drammatica e romanzata di una fatale rivalità tra Antonio Salieri e Wolfgang Amadeus Mozar. Il compositore italiano, pieno di gelosia creativa e professionale, cospira per realizzare la fine emotiva e fisica del giovane rivale.

Uno dei momenti più intensi della narrazione è rapprresentato dalla straordinaria sequenza, piena di pathos, della dettatura del Confutatis e del Lacrimosa del Requiem K. 626, nella quale Salieri riesce a stento a funzionare come copista, mentre Mozart, in punto di morte, lo gela con la propria offensiva consuetudine col sublime.

Nel film vediamo Salieri trascrivere, sotto dettatura, il Requiem, prima una parte alla volta, nota per nota. Poi, in un momento magico dello svolgimento filmico, assistiamo all’erompere rapido di un torrente di linee intrecciate e all’opera che prendere forma nella mente del compositore.

La sequenza è frutto di una costruzione complessa, alla cui riuscita concorrono l'idea, molto originale, della scomposizione di una partitura nelle sue parti costitutive, per di più colte nel loro farsi, il ritmo trascinante in cui altri elementi della narrazione (la carrozza di Costanza di ritorno da Baden - Baden, il funerale) interferiscono con il «duetto», la stessa bravura dei due attori, tra i quali dev'essere stata indubbiamente ardua la scelta dei giurati dell'Academy Award.

La perizia e la magia musicale di questa scena emergono in maniera ancora più evidente se si guarda un video ideato da un musicologo, che affianca alla sequenza del film uno spartito a scorrimento con la vera musica di Mozart.

La composizione di una Messa di requiem all'epoca di Mozart era dettata da una consolidata tradizione anche se la struttura, con la scelta dei diversi testi, era spesso demandata all'ideazione del compositore. È quasi certo che l'incarico dato dal messaggero del conte von Walsegg al musicista non comprendesse alcuna indicazione particolare sulla composizione strutturale della messa, per cui Mozart si attenne a realizzare un lavoro affine a una Missa brevis et solemnis come era in uso all'epoca in Austria e soprattutto a Salisburgo. In particolare, il Confutatis contiene un testo che preannuncia la giustizia divina che condannerà i maledetti alle fiamme e salverà i beati.

Guardando la scena con la trascrizione del commento musicale delle note di Mozart, si può davvero apprezzare quanto questa sia stata scritta e diretta alla perfezione e quanto gli attori siano realmente padroni della partitura.

Nel film, dopo questa scena, Salieri ammette che Mozart è il più grande compositore che il mondo abbia mai conosciuto. E noi, guardando oggi questa scena, non possiamo che concordare e rimanere, ancora una volta, meravigliati dinanzi al genio adamantino espresso dalla sua musica. 

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