La storia dell’Inno Olimpico

Dedichiamo questo articolo alla storia dell’Inno Olimpico scritto dal compositore greco Samaras su testi di Palamas ispirati ai miti greci che ha segnato la cerimonia di apertura e chiusura dei Giochi della prima edizione moderna del 1896 e poi di tutte le dizioni dal 1960 ad oggi.

 

inno olimpico

L'Inno Olimpico è una cantata corale composta dal compositore greco Spyridon Samaras, su testi del poeta Kostis Palamas. L’inno venne commissionato in occasione dei primi Giochi Olimpici estivi della storia moderna, che si svolsero ad Atene e hanno visto gareggiare nella capitale greca quattordici nazioni e oltre 200 atleti.

Fu Demetrius Vikelas, il primo presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), a scegliere entrambi gli artisti per scrivere questa importante opera. Il brano venne eseguito per la prima volta all’interno dello stadio Panathinaiko di Atene il 6 aprile 1896 alla presenza di 80mila persone. Nelle edizioni successive ogni nazione ospitante pensò di ideare un proprio inno che accompagnasse le cerimonie ufficiali dei giochi, fino al 1956 quando l'inno è stato utilizzato nuovamente. Nel 1958, il CIO dichiarò l'inno olimpico di Samaras l'inno ufficiale del CIO e venne eseguito in questa nuova veste, nella sua versione inglese, alle Olimpiadi invernali del 1960 a Squaw Valley negli Stati Uniti e nelle successive Olimpiadi di Roma sempre nel 1960.

L'Inno Olimpico da allora in poi ha avuto un posto importante nelle cerimonie di apertura e chiusura delle diverse edizioni delle Olimpiadi, celebrate secondo un cerimoniale rigorosamente stabilito dal CIO. Da quando è stato dichiarato inno ufficiale, il brano è stato ascoltato in tutti i giochi olimpici durante la cerimonia di apertura quando viene alzata la bandiera olimpica e durante la cerimonia di chiusura quando la bandiera viene ammainata.

Il CIO ha stabilito che l'Inno Olimpico deve essere eseguito in greco o inglese, oppure nella lingua della nazione ospitante.

Il pezzo è una cantata corale ottimista, con fanfara di ottoni, in chiave maggiore. Ha una melodia coinvolgente che esprime forza e speranza.

Le parole scritte da Palamas non potevano che ispirarsi ai miti e alle storie dell’Antica Grecia, che lo hanno caricato di un pathos unico, rendendolo sacro e profano al contempo.

Questo il testo dell’Inno Olimpico nella traduzione italiana:

Antico spirito immortale, fonte pura

del bello, del grande e del vero,

scendi, appaiati e splendi qui attorno

a’ la gloria della terra e cielo tuoi.

 

Alle corse, alle lotte e ai lanci,

dei giochi nobili illumina l’ardore

e incorona con ramo florido

e ferreo e abile plasma il corpo.

 

Valli, monti e mari brillano con te

come un tempio magno bianco e porpora;

e accorre qui al tempio, tuo fedele

ogni popolo,

oh antico spirito immortale,

ogni popolo.

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