Le canzoni perdute dell’isola solitaria

L’affascinante storia di otto canzoni del repertorio folklorico di un arcipelago ormai disabitato, restituite alla memoria collettiva dai ricordi di un anziano ospite di una casa di cura e diventate un album dal suggestivo titolo The Lost Songs of St Kilda, l'album di debutto postumo più venduto nella storia.

 

La straordinaria e avvincente storia delle ultime canzoni di St Kilda ha inizio nella Silverlea Care Home, una casa di cura di Edimburgo, dove un anziano signore di nome Trevor Morrison si siede al pianoforte e inizia a suonare delle originali melodie, semplici, perfino ingenue, ma memorabili e con una profondità emotiva straordinaria.

La magia di quelle note accennate sulla tastiera dall’anziano ospite non passa inosservata e, come un messaggio nella bottiglia che ha attraversato i flutti del tempo, giunge fino a noi per raccontare la sua storia.

 

St Kilda 

 

St Kilda è l’arcipelago più isolato del Regno Unito; si trova a 40 miglia a ovest dell'Isola di Lewis, in Scozia, ed è composto dalle isole più occidentali delle Ebridi Esterne.

St Kilda fu abitata per 4000 anni e, sebbene fosse governata dal clan MacLeod di Skye, sviluppò la propria cultura indipendente dalla terraferma. Lo stile di vita originale e primitivo degli isolani - la caccia agli uccelli marini e la produzione di tweed dalla lana di una razza di pecore arcaica - catturò l'immaginazione dei vittoriani e St Kilda divenne una popolare destinazione turistica. Vari resoconti della cultura locale sopravvivono. Nel 1800, agli isolani fu imposta l’adesione alla Free Church of Scotland, che all'epoca era una branca particolarmente austera del protestantesimo che non ammetteva canti diversi da quelli dei salmi liturgici. Tuttavia, diversi testimoni hanno riferito di aver ascoltato isolani cantare canzoni d'amore, canti di lavoro e nenie funebri.

Nel corso della sua storia St Kilda ha assistito ad un progressivo spopolamento. L'isola, che aveva ospitato fino a 200 persone, durante il diciannovesimo secolo, complici l'emigrazione e l'incredibilmente elevata mortalità infantile dovuta al tetano, vide ridurre la popolazione dei residenti fino all’esiguo numero di 36 persone. Gli ultimi abitanti dell’isola furono evacuati dal governo britannico nel 1930.

 

La voce perduta e ritrovata dell’isola

 

Il ricordo della piccola comunità e della sua tradizione musicale popolare sembrava destinato irrimediabilmente all'oblio. Come si sa, i canti popolari e folklorici hanno una trasmissione orale intergenerazionale e si presumeva che la cultura e la musica tradizionale dell’isola si fosse inevitabilmente estinta nel momento in cui la sua piccola popolazione venne assimilata nella società scozzese continentale. Questo fino a quando Trevor Morrison, uno scozzese che aveva trascorso la sua vita viaggiando per il mondo dall'Africa all'Arabia fino all'Afghanistan, non è giunto in una casa di cura a Edimburgo per trascorrere i suoi ultimi anni. Proprio dal fondo dei ricordi di questo anziano, a ribadire l’imprevedibilità della vita e l’inesauribile vitalità delle matrici culturali, è stato possibile recuperare la memoria di quei canti che sembravano perduti.

I ricordi di Trevor risalivano ai suoi anni di infanzia, quando, durante la seconda guerra mondiale, fu evacuato dalla sua casa di Glasgow e si rifugiò sull'isola di Bute, sulla costa occidentale. Qui, ebbe come un insegnante di pianoforte uno degli ultimi abitanti di St Kilda. L'insegnante, determinato a preservare la musica della sua isola perduta, in un ideale passaggio di testimone, insegnò a quel ragazzo le canzoni di St Kilda. Sessant'anni dopo, verso la fine della sua vita nella casa di cura, Morrison avrebbe intrattenuto i suoi compagni residenti ricordando proprio quelle semplici canzoni, colpendo l’attenzione di uno degli operatori volontari presso la struttura, Stuart McKenzie, che intuendone l'importanza, ha avuto la lungimiranza di uscire e comprare un microfono da 3£ con cui registrare quella musica.

Trevor Morrison è morto nel 2012, ma alla fine la registrazione di quelle otto canzoni, suonate su un vecchio pianoforte, è stata affidata alla prestigiosa casa discografica Decca Records, che, volendo preservarne importanza storica e la magia, ha incaricato un certo numero di grandi compositori per arrangiare e produrre i brani insieme alla Scottish Festival Orchestra.

Il risultato finale è stato la  pubblicazione di un album suggestivamente intitolato The Lost Songs of St Kilda, contenente alcune delle registrazioni soliste di Trevor Morrison raccolte da McKenzie insieme ad altri brani riarrangiati orchestralmente e alcuni pezzi originali ispirati dalle musiche restituite dalla memoria dell’anziano scozzese. Ogni canzone ha preso il nome da un'isola o roccia nell'arcipelago di St Kilda. Diversi sono stati i musicisti e compositori coinvolti come Sir James Macmillan, Craig Armstrong, Rebecca Dale, Christopher Duncan e Francis Macdonald (che è anche il batterista della band indie Teenage Fanclub).

L'album ha raggiunto sorprendentemente il vertice delle classifiche di musica classica, diventando l'album di debutto postumo più venduto nella storia.

 

Ma le "Canzoni perdute" sono davvero di St Kilda?

 

Venuto meno Trevor Morrison, si è perso l’ultimo testimone diretto di questo repertorio, anche perché il misterioso insegnante di piano di St Kildan non è mai stato identificato e rintracciato.

Sir James Macmillan si è detto convinto che le canzoni provengano effettivamente dal repertorio tradizionale di quell'isola remota della Scozia, trovando in esse anche delle affinità con Farewell to Stromness, un bellissimo pezzo per pianoforte ispirato a Peter Maxwell Davies dal suo soggiorno presso le Isole Orcadi.

Sir James ha ipotizzato che le canzoni potrebbero avere avuto la loro origine nei canti di salmo gaelici, che hanno un suono "molto strano, molto etereo". "Il modo lento e cadenzato in cui Trevor Morrison suona il piano, fa pensare ad una ninna nanna", ha affermato. "Forse si tratta proprio di ninne nanne o lamenti o ballate. Chi lo sa?"

Ma alla fine, forse non importa. Come ha giustamente osservato Sir James: "Finora nessuno ha riconosciuto le canzoni. Si tratta di un repertorio originale, quindi potrebbero essere di St Kilda. Anche se non lo sono, non importa. È solo una storia affascinante."

 

lezioni
lezioni