Tchaikovsky al posto dell’inno russo

Dopo la squalifica comminata dall’Agenzia Antidoping Mondiale, la Russia è ufficialmente bandita dai Giochi Olimpici di Tokyo, per questo gli atleti russi sono stati ammessi come neutrali sotto l’acronimo ROC (Russian Olympic Committee) e i loro successi vengono accompagnati sul podio non dal tradizionale inno, ma da un estratto del Concerto per pianoforte n.1 di Tchaikovsky.

 

inno russian olympic committee

La Russia si sta distinguendo nei giochi olimpici di Tokyo, al momento il suo medagliere conta ben sette ori e occupa le prime posizioni tra le nazioni più premiate anche se, bisogna aggiungere, il paese non figura ufficialmente come nazione partecipante. La Russia è stata bandita dalle Olimpiadi di Tokyo 2021 e da quelle Invernali del 2022, ma anche da tutti i campionati del mondo fino al 16 dicembre 2022. La Wada, l’Agenzia antidoping Mondiale, aveva inizialmente escluso per quattro anni da Olimpiadi e Mondiali la Russia e gli atleti russi. Poi dopo il ricorso al TAS è stato stabilito che gli atleti possono gareggiare alle Olimpiadi o ai Mondiali come atleti neutrali. Gli atleti russi alle Olimpiadi fanno parte del team ROC, Russian Olympic Committee.

In quanto atleti neutrali mancano di bandiera e sebbene indossino ancora i colori tipici russi, ovvero bianco, blu e rosso, sono vietate altre manifestazioni di rappresentanza nazionale. Non ultimo il solenne e pomposo inno nazionale introdotto nel 2001 da Putin e che riprende stessa musica, composta da Aleksandr Aleksandrov, del vecchio inno sovietico, voluto da Stalin, sebbene con parole nuove, scritte però sempre dal poeta Sergej Mikhalkov, già estensore dell’inno staliniano.

Nell’impossibilità di utilizzare il proprio inno in caso di podio, il Comitato olimpico di Mosca ha avanzato la richiesta ufficializzata dal suo presidente Stanislav Pozdnyakov, di poter utilizzare in alterntiva un estratto del Concerto per pianoforte n.1 di Pyotr Ilyich Tchaikovsky. La scelta certamente non è casuale poiché l'opera, nonostante fosse stata predisposta per un lavoro tipicamente di derivazione occidentale, conserva in buona parte forme e timbri della musica popolare russa cui spesso Tchaikovsky fa riferimento nel corso del componimento.

La richiesta è stata accolta dal Comitato Olimpico Internazionale e così sono proprio le note del grande compositore russo ad accompagnare i trionfi della compagine che gareggia sotto l’inedito acronimo ROC. Precedentemente la Corte arbitrale dello sport aveva bloccato la prima scelta per le Olimpiadi, la canzone popolare patriottica "Katyusha", che troppo chiaramente faceva riferimento alla Russia. Nel dispositivo della sentenza di dicembre è scritto chiaramente che la squadra non potrà usare durante Olimpiadi e Campionati Mondiali "alcun inno legato alla Russia". In virtù di questa disposizione la scelta è caduta successivamente su Tchaikovsky, grande musicista di origine russa ma considerato parte del patrimonio musicale mondiale.

Bisogna aggiungere che le note del concerto composto da Tchaikovsky nel 1875 hanno già risuonato in ambito sportivo, in occasione delle vittorie degli atleti russi ai recenti Campionati mondiali di pattinaggio velocità, di short track e ai Mondiali di pattinaggio di figura. La prima in assoluto risale al 12 febbraio scorso, in occasione del titolo mondiale sui 500 metri nel pattinaggio velocità conquistato dalla moscovita Angelina Golikova sul ghiaccio olandese di Heerenveen.

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