Come possiamo sperimentare quotidianamente, la musica stimola in ciascuno di noi tante sfumature emotive; uno studio ha cercato di indagare i meccanismi che sono alla base di queste risposte emozionali effettuando uno studio comparato tra culture ed elaborando una mappa interattiva che mostra migliaia di brani, ognuno rappresentato in funzione dell’impressione che suscita.
“Let's Stay Together” di Al Green evoca la sensualità, “Somewhere over the Rainbow” di Israele (Iz) Kamakawiwoʻole suscita gioia, le "Quattro stagioni" di Vivaldi trasmettono energia, "Rock the Casbah" dei Clash entusiamo. Gli scienziati di Berkeley hanno intervistato più di 2.500 persone negli Stati Uniti e in Cina sulle loro risposte emotive a queste e migliaia di altre canzoni di generi tra cui rock, folk, jazz, classico, banda musicale, sperimentale e heavy metal.
Per lo studio, come appena detto, oltre 2.500 persone negli Stati Uniti e in Cina sono state assunte tramite la piattaforma di crowdsourcing di Amazon Mechanical Turk. In primo luogo, i volontari hanno proceduto al vaglio di migliaia di video musicali di YouTube selezionando brani che evocassero in loro diverse emozioni. Da questi, i ricercatori hanno creato una raccolta di clip audio da utilizzare nei loro esperimenti. Successivamente, circa 2.000 partecipanti allo studio negli Stati Uniti e in Cina hanno valutato ciascuno circa 40 campioni musicali basati su 28 diverse categorie di emozioni, nonché su una scala di positività e negatività e per livelli di eccitazione.
Usando le analisi statistiche, i ricercatori sono arrivati a 13 categorie generali di esperienze che sono state riscontrate attraverso le culture e trovate corrispondenti a sentimenti specifici, come rabbia, gioia ecc. I ricercatori hanno riconosciuto che alcune di queste associazioni potevano essere basate sul contesto in cui i partecipanti allo studio avevano precedentemente ascoltato un certo brano musicale, come in un film o un video di YouTube. Tuttavia questa obiezione viene meno nel caso della musica tradizionale cinese, con la quale i risultati sono stati convalidati. Per garantire l'accuratezza di questi risultati in un secondo esperimento, circa 1.000 persone provenienti dagli Stati Uniti e dalla Cina hanno valutato oltre 300 ulteriori campioni musicali occidentali e tradizionali cinesi che erano specificamente destinati a evocare variazioni di valenza e eccitazione. Le loro risposte hanno convalidato le 13 categorie.
Quello che ne è risultato è una mappa interattiva che traduce l'esperienza soggettiva della musica attraverso le culture all'interno di 13 sentimenti dominanti: divertimento, gioia, erotismo, bellezza, relax, tristezza, speranza, trionfo, ansia, spavento, fastidio, sfida e incoraggiamento.
“Abbiamo pensato di organizzare una libreria musicale estremamente eclettica per emozione e catturare la combinazione di sentimenti associati a ciascuna traccia. Questo è essenzialmente ciò che il nostro studio ha fatto ", ha affermato Alan Cowen, uno studente di dottorato in neuroscienze della UC Berkeley che ha guidato lo studio. L’intento è stato quello di documentare rigorosamente "la più vasta gamma di emozioni che si sentono universalmente attraverso il linguaggio della musica", come ha dichiarato Dacher Keltner, professore di psicologia alla UC Berkeley e direttore fondatore del Greater Good Science Center.
Nella mappa audio interattiva, messa a punto da Cowen e colleghi ricercatori sulla base dei dati della ricerca, i visitatori possono spostare i loro cursori per ascoltare una qualsiasi delle migliaia di frammenti di musica per scoprire, tra le altre cose, se le loro reazioni emotive corrispondono al modo in cui persone di culture diverse rispondono alla musica.
Le potenziali applicazioni di questi risultati di ricerca vanno dall'informare terapie psicologiche e psichiatriche progettate per evocare determinate sensazioni ad aiutare i servizi di streaming musicale come Spotify a regolare i loro algoritmi per centrare al meglio gusto ed emozioni dei propri utenti.
Un dato interessante emerso dall’osservazione è che, mentre sia i partecipanti allo studio statunitensi che quelli cinesi hanno identificato emozioni simili - come ad esempio provare paura quando si ascolta la colonna sonora di "Jaws" – le differenze emergevano nel caratterizzare quelle emozioni come positive o negative. Osserva Cowen a questo proposito: "Individui appartenenti a diverse culture possono essere d'accordo sul fatto che una canzone susciti in loro un sentimento di rabbia, ma non concordare sul fatto che quel sentimento sia negativo o positivo". In altre parole, i valori positivi e negativi, noti nel linguaggio psicologico come "valenza", sono più specificamente legati alla cultura. Mentre in tutte le culture, i partecipanti allo studio erano per lo più d'accordo su caratterizzazioni emotive generali di suoni musicali, come rabbia, gioia e fastidio. Una variabilità significativa si poteva registrare anche riguardo al livello di "eccitazione", ovvero calma o stimolazione evocato da un brano musicale.
"La musica è un linguaggio universale, ma non prestiamo sempre abbastanza attenzione a ciò che sta dicendo e al modo in cui viene compresa", ha affermato Cowen. "Volevamo fare un primo passo importante verso la risoluzione del mistero di come la musica possa suscitare tante emozioni sfumate" ha concluso il ricercatore.
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