Chitarra elettrica

Chitarra elettrica

Quando si dice chitarra elettrica subito si pensa alla Fender data alle fiamme da Jimi Hendrix al Monterey Pop Festival del ’67 o alla chitarra che nel 1965 Bob Dylan utilizzò per suonare tre canzoni elettriche al festival folk di Newport, destando sconcerto fra i puristi. Ma si potrebbero citare tanti altri episodi che hanno visto la chitarra elettrica come protagonista assoluta della costruzione di uno dei miti incontrastati della cultura pop contemporanea: il rock.

 

Si può tranquillamente affermare che la chitarra elettrica è uno degli strumenti più energici ed esaltanti che siano mai stati inventati. Alle sue capacità espressive ha conquistato intere generazioni di musicisti e ascoltatori. Il successo della chitarra elettrica è alla base delle numerose evoluzioni che questo strumento ha attraversato in pochi anni diventando un vero e proprio universo carico di fascino e tutto da scoprire.

 

La chitarra elettrica rientra nella famiglia dei cordofoni ovvero degli strumenti che producono il suono dalle corde che lo compongono e può essere suonata con polpastrelli, unghie o plettro. A differenza della chitarra classica in cui la vibrazione delle corde è amplificata dalla cassa acustica di cui si compone lo strumento, nella chitarra elettrica le vibrazioni delle corde sono catturate da un microfono detto pick-up posto sotto le corde in diversi punti in base al modello. Il segnale così prelevato all'uscita viene convogliato in un amplificatore acustico affinché il suono sia udibile. In molti casi, prima di essere amplificato, il suono della chitarra elettrica viene processato dai cosiddetti effetti che modificano il timbro del suono producendo particolari distorsioni.

 

L’invenzione della chitarra elettrica si deve allo svizzero Adolf Rickenbacker, che nel 1931 costruì il primo prototipo di pick-up elettromagnetico applicandolo ai normali strumenti acustici. Alla chitarra da lui creata, diede il singolare nome di frying pan guitar, dove pan significa padella; nome che venne in mente all’inventore osservando la forma più schiacciata del suo strumento rispetto alle chitarre classiche.

 

Esistono varie tipologie di chitarra elettrica che può essere classificata sulla base della forma del corpo dello strumento. In questo senso possiamo distinguere tre tipi fondamentali di chitarra elettrica: solid body, hollow body e semi-allow body.

 

La chitarra elettrica solid body, come suggerisce il nome stesso (corpo solido), è una chitarra che si caratterizza per un corpo sottile e compatto completamente privo di cassa armonica. Le solid body si distinguono in tre sottocategorie ulteriori in base alla struttura del manico, che può essere avvitato al corpo (bolt-on neck), percorrere tutta la struttura della chitarra (neck-thru body) o essere attaccato (set-in-neck) al corpo della chitarra elettrica. Questo tipo di chitarre producono un suono pulito senza rimbombi e ritorni, ideale per esecuzioni che richiedono pieno volume.

 

 

La chitarra elettrica hollow-body presenta una parte o la totalità del corpo vuota con uno o due fori di espansione a forma di f simili a quelli presenti su altri strumenti a corda come il violoncello o il violino. La hollow body presenta un forma di cassa armonica integrata da pick-up che trasformano le vibrazioni delle corde in impulso elettrico. Proprio la presenza della cassa armonica, conferisce al suono di queste chitarre una sfumatura meno aggressiva e più calda. Tuttavia, sono strumenti più soggetti a produrre un feedback acustico, per ridurre il quale la tavola armonica è costruita in laminato e non in legno massello.

 

La chitarra elettrica semi hollow nasce dall’esigenza di ottenere i suoni caldi e armonici della hollow-body con l’assenza di riverberi acustici della solid body. Questa tipologia di chitarra rappresenta, in altri termini, una sorta di via intermedia tra le due precedenti essendo caratterizzate dalla presenza di due piccole casse armoniche poste ai lati e legno pieno al centro.

 

Esistono, poi, i modelli legati alle marche storiche che hanno scritto pagine imprescindibili dell’evoluzione della chitarra elettrica.

 

Tra questi la Fender che produce sin dagli anni cinquanta. Iconici i due modelli di chitarra elettrica Stratocaster e Telecaster. Quest’ultima è stata la prima solid body a conquistare il mercato ed è caratterizzata da un design sobrio e razionale che riprende, migliorandole, alcune delle innovazioni introdotte dalla chitarra di Bigsby e Travis. Caratteristica fondamentale di questa chitarra elettrica è la presenza di due single coil (pick-up a bobina singola) dislocati sotto le corde per un suono versatile e inconfondibile. La Stratocaster è una solid body dal design più rettangolare e innovativo, meno massiccia delle Telecaster, caratterizzata da tre single coil, due perpendicolari e il terzo inclinato di venti gradi, che le conferiscono un suono cristallino e netto. Altra innovazione rivoluzionaria è l’introduzione su questa chitarra della leva del vibrato chiamata da Fender tremolo.

 

L’altra marca storica che ha contribuito all’affermazione e all’evoluzione della chitarra elettrica è la Gibson. Nel 1952, per rispondere al successo delle Telecaster, la Gibson, che aveva assunto il musicista Les Paul, manda sul mercato la chitarra elettrica che porta il suo nome. La Gibson Les Paul è caratterizzata da un corpo massiccio e dalla presenza di due pick-up humbucker (a doppia bobina) che conferiscono a questa chitarra elettrica un suono più vigoroso e profondo.

 

Le intuizioni di Fender e Les Paul hanno dato un assetto pressoché definitivo allo strumento che è rimasto sostanzialmente immutato fino ad oggi. Altre marche che si sono conquistate un certo spazio nel mercato sono la giapponese Ibanez, in particolare i modelli Iceman e Artist, la Yamaha che ha ricevuto importanti endorsement da musicisti del calibro di John Lennon, Santana, Bob Marley e la Epiphone un marchio che da sempre opera in stretta connessione con la Gibson.

 

 

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