L’alfabeto musicale: i dodici suoni dell’ottava

In questa lezione svolgiamo alcune considerazioni sulla divisione in dodici toni dell’ottava tipica della musica occidentale, una divisione che è il risultato di ragioni culturali, storiche e psicoacustiche. Ne approfondiamo il significato anche attraverso il raffronto con sistemi musicali diversi.

 

dodici suoni dell'ottava

Osservando un qualsiasi pianoforte possiamo notare che un Do e quello successivo sono divisi da una successione di sette tasti bianchi e cinque tasti neri, allo stesso modo sul manico di una chitarra bisogna spostarsi di dodici tasti per ritrovare la stessa nota e in molti casi questa ricorrenza è segnalata dalla presenza di due pallini intarsiati sul manico. Perché mai l’intervallo tra una nota e la stessa nota dell’ottava successiva viene diviso in 12 parti che rappresentano altrettante note?

La spiegazione sta in una combinazione di fisica e cultura. Il sistema a dodici toni non è uno standard globale, molte culture non occidentali usano diversi sistemi tonali. Tuttavia, alcuni intervalli - vale a dire l'ottava - sono presenti in tutte le culture musicali, a cambiare in base alla cultura è la struttura, il significato e l'interpretazione emotiva degli intervalli all'interno dell'ottava.

 

Consonanza e dissonanza

Partiamo con il dire che le note musicali suonano nel loro modo specifico a causa della frequenza della loro onda sonora. Le note più alte vibrano più velocemente (frequenza più alta), le note più basse vibrano più lentamente (frequenza più bassa). Quando due note suonano contemporaneamente, le onde possono allinearsi in modo ordinato e matematico e il risultato è piacevole per le nostre orecchie. Ad esempio, quando si ascoltano due note a un'ottava di distanza, la nota più alta vibra due volte più velocemente della nota più bassa. Le onde si allineano ordinatamente ogni onda completa della nota più bassa e ogni due onde complete della nota più alta. Il risultato è un suono armonioso e consonante percepito come piacevole dalle nostre orecchie.

dodici suoni dell'ottava

 

Un altro intervallo consonante è la quinta perfetta, le cui onde sonore si allineano ogni due cicli per la nota più bassa e ogni tre cicli per la nota più alta.

dodici suoni dell'ottava

 

Una delle scale più comuni in tutto il mondo è la scala pentatonica, che contiene cinque note. Le scale pentatoniche si trovano nella musica celtica, nella musica popolare dell'Europa orientale, nella musica cilena, nella musica africana, nella musica dei nativi americani, nelle canzoni per bambini, nella musica greca antica, nel jazz, nel blues e nel rock, solo per fare alcuni esempi. Esistono molti tipi di scale pentatoniche, ma le cinque note che le costituiscono nella maggior parte dei casi hanno relazioni consonanti tra loro.

Gli improvvisatori principianti in genere iniziano usando proprio la scala pentatonica maggiore o minore, perché è difficile suonare qualcosa che suoni male quando si utilizzano principalmente note con relazioni consonanti. Non è un caso che questi tipi di scale pentatoniche siano ovunque: le orecchie umane sono naturalmente attratte da rapporti puliti delle onde sonore. 

Ma ci sono molti altri intervalli le cui onde sonore non si allineano in modo così armonioso: chiamiamo questi intervalli dissonanti. Il tritono è un ottimo esempio di intervallo dissonante. Le onde sonore di un tritono non si allineano perfettamente, quindi l'intervallo suona aspro e disarmonico.

dodici suoni dell'ottava

 

Nella musica occidentale - la musica che si è sviluppata in Europa e Nord America negli ultimi secoli ed è stata fortemente influenzata da musicisti seminali come Bach, Mozart e Beethoven - la dissonanza è altrettanto importante della consonanza. Il gioco tra dissonanza e consonanza crea e rilascia tensione armonica, e questo dà alla musica un senso di movimento e sviluppo. Il sistema a dodici toni riesce a soddisfare in maniera davvero efficace questa esigenza perché contiene intervalli  consonanti come quarte perfette e quinte perfette, nonché intervalli dissonanti come tritoni e seconde minori. Siamo così abituati a questo moto di tensione e quiete del sistema a dodici toni che è difficile per noi immaginare la musica in un altro modo.

 

Culture musicali diverse

Tuttavia, molte culture usano più di dodici toni o note diverse. Inoltre, molte culture musicali non si affidano alla consonanza e alla dissonanza per creare tensione. Un esempio potrebbe essere una scala pentatonica dal suono molto diverso rispetto a quello cui siamo abituati usata nella musica indonesiana, chiamata scala slendro. Si tratta di una sorta di scala pentatonica composta da cinque note, ma, a parte questo, ha poco in comune con le scale pentatoniche maggiori e minori che conosciamo. Ci sono molte variazioni della scala slendro e l'accordatura varia tra le diverse regioni e anche tra i diversi ensemble. Ma alle nostre orecchie, tutte danno l'impressione di essere strane, inquietanti o semplicemente stonate.

La scala slendro inizia e finisce sulle stesse note della scala pentatonica maggiore. Tuttavia, invece di essere centrata attorno agli intervalli consonantici come la quinta perfetta all'interno di un'ottava, la scala slendro utilizza intervalli equidistanti per tutta l'ottava. Per usare un’immagine si potrebbe dire che utilizzare questo tipo di scala è come servirsi di cinque gradini delle stesse dimensioni per passare da un punto all'altro, il che potrebbe apparire matematicamente razionale. Ma non è così matematicamente razionale nel senso dei rapporti delle onde sonore. Razionale nel senso dei rapporti delle onde sonore (come la scala pentatonica maggiore) sarebbe fare cinque passi che ti consentono di transitare attraverso punti agevoli, indipendentemente dalle dimensioni dei gradini. Una scala pentatonica maggiore utilizza note su cui è "comodo" atterrare in termini di rapporti delle onde sonore. La scala slendro utilizza note che sono come scalini della stessa dimensione equidistanti su tutta l'ottava.

Oltre all’indonesiana sono molto le culture musicali hanno sistemi tonali unici che si basano meno (o per niente) su consonanze armoniche e dissonanze. Ci si potrebbe chiedere in che modo questi altri sistemi creano quel moto di tensione e quiete senza il quale qualsiasi musica risulterebbe priva di direzione e noiosa. Le culture musicali che non usano la consonanza e la dissonanza usano una ricchezza di altri strumenti per dare vitalità alla loro musica. La musica indonesiana crea tensione in gran parte attraverso le dinamiche e i cambiamenti di tempo. Altre modalità utilizzate per costruire la tensione sono: sincope ritmica o contrasto, ripetizione di un'idea particolare, movimento lento verso una nota più bassa o una nota più alta, utilizzo di altezze estreme, ricorso al cromatismo contrastante del suono. I bravi musicisti di qualsiasi stile fanno uso di molte diverse tecniche di costruzione della tensione.

La visione della tensione armonica della musica occidentale è solo uno strumento particolarmente ben sviluppato e specifico che è radicato nelle nostre orecchie sin dalla nascita. Questo articolo potrebbe essere uno spunto per iniziare ad esplorare la musica di altre culture e popoli, un’occasione per aprire le orecchie e la mente a nuovi modi di ascoltare e pensare alla musica.

 

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