Un approccio diverso per lo studio della scala pentatonica alla chitarra

In una precedente lezione abbiamo già sottolineato l’importanza dello studio delle scale pentatoniche per ogni chitarrista. Dopo aver allenato a dovere i cinque modi pentatonici, in breve tempo ci si potrebbe sentire bloccati nei vari box. Ecco che diventa utile pensare questa scala in termini differenti.

scale pentatoniche alla chitarra

Sappiamo che una scala pentatonica è un particolare tipo di scala sprovvista di semitoni, per questa ragione viene anche definita anemitonica e costituita da soli cinque gradi.

Altro elemento caratteristico di questo tipo di scale è rappresentato dal fatto che ciascuna delle cinque note che le compongono può essere una nota finale e tonica. A rigore, è improprio parlare di modi differenti, ma è comunque evidente “come nella scala pentatonica siano contenuti i due modelli tonali” maggiore e minore (cfr. Wikipedia). Si tratta di una tipologia di scala utile e importante per ogni chitarrista, quale che sia il suo stile o genere di riferimento. Per i suoi intervalli ampi (tonica, terza minore, quarta giusta, quinta giusta, settima minore) e per la sua semplicità la scala pentatonica è uno strumento decisivo per ampliare le proprie possibilità musicali, dal momento che, come già detto in una precedente lezione, la sua struttura è ideale per cominciare ad allenare le dita a correre sulla tastiera e, in particolare, risulta molto utile per la tecnica del mignolo. Come se non bastasse, essa ha una forte capacità didattica per il nostro orecchio musicale, in quanto ci abitua a "sentire" più facilmente l'attrazione che esercitano le note principali.

Tuttavia, dopo aver allenato a dovere i cinque modi pentatonici, in breve tempo ci si potrebbe sentire bloccati nei vari box. Ecco che diventa utile pensare questa scala in termini differenti.

Un primo esercizio alternativo che si potrebbe fare consiste nel tentare di ragionare non solo in maniera verticale: per farlo concretamente bisogna cercare delle toniche in diverse posizioni sulla tastiera e far partire da quei punti la pentatonica, sviluppandola in orizzontale.

Ad esempio, si possono trovare i diversi La lungo tutta la tastiera:

sul II tasto – terza corda;

sul VII tasto – quarta corda;

sul X tasto – seconda corda;

sul XII tasto – quinta corda.

Individuati questi punti, non bisognerà far altro che far partire la nostra scala in orizzontale, il che significa suonare delle sezioni dei vari box pentatonici.

Mettendoli insieme tra loro si potranno ottenere due significativi acquisti:

una maggiore consapevolezza e padronanza della tastiera;

maggiore lunghezza delle frasi.

Inutile dire che quello del raggiungimento di una maggiore conoscenza della tastiera è un obiettivo estremamente importante per migliorare le proprie capacità esecutive: una precisa conoscenza della tastiera aiuta ad essere costantemente connessi con il proprio strumento e a non sentirsi mai disorientati nella parti armoniche più complesse.

Una volta provato questo nuovo approccio, sarà possibile improvvisare e unire le varie forme. Si noteranno dei significativi progressi nelle proprie capacità esecutive.

Un altro consiglio utile è quello che suggerisce, quando si improvvisa, di provare ad utilizzare solo le prime due corde. Questo tipo di accorgimento costringerà a ragionare in orizzontale, permetterà di assecondare le linee melodiche e di liberarsi dei soliti e monotoni box. Questo consiglio può essere applicato anche su altre scale.

 

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