La vita di Beethoven diventa un fumetto

In occasione dell’anniversario dei 250 anni dalla nascita del genio di Bonn che cade il prossimo 16 dicembre, Curci pubblica una graphic novel, fresca nella forma e rigorosa nei contenuti, ispirata alla biografia del musicista, ideata da Alessandro Polito, compositore, pianista e comic artist e da sua moglie Laura Pederzoli, maestro d’arte pubblicitaria e storica dell’arte.

 

“Cercatemi dentro la mia musica. Essa conserva intatta la mia anima” si legge in Io sono Beethoven: biografia a fumetti, la graphic novel in uscita nei giorni scorsi con cui l’editore Curci celebra il duecentocinquantenario della nascita del genio musicale di Bonn che ricorrerà il prossimo 16 dicembre.

Autori dei testi e delle tavole sono Alessandro Polito e sua moglie Laura Pederzoli, una coppia già conosciuta nel mondo del fumetto a tema musicale per aver lavorato dal 2015 alla saga di Herr Kompositor, anch’essa edita da Curci, giunta al suo terzo volume. Si tratta di autentici ed efficacissimi manuali pensati per compositori in erba che hanno come protagonista Alex, un bimbo ribelle e talentuoso che, proprio come un supereroe, indossa una maglia rossa che reca impressa la lettera K che sta per Kompositor.

“Malgrado l’aspetto fumettistico, sono libri serissimi nei contenuti”, ha affermato Polito. “Grazie alle vicende di Alex e dei suoi amici ambientate tra Parigi, Praga e l’immaginaria Syncroni City, e attraverso esercizi graduali, i ragazzi possono arrivare a progettare perfino pezzi orchestrali. E senza bisogno di saper leggere il pentagramma, poiché non si utilizzano le note, ma i suoni”.

Di natura affatto diversa, questa graphic novel si presenta come una biografia molto accurata che lascia trasparire un serio e approfondito lavoro di studio e di ricerca naturalmente orientato, con ogni evidenza per la scelta del medium espressivo, verso i bambini ma che può essere apprezzato con favore anche da lettori adulti che vogliano accostarsi e conoscere, di più e meglio, la vita e l’opera di uno dei più grandi e rivoluzionari geni della storia della musica.

L’approccio e il taglio narrativo scelto per questo stimolante lavoro è chiarito dallo stesso Polito che ha evidenziato come: ”Parlando di Beethoven si tende di solito a sottolinearne gli aspetti patetici dell’esistenza: padre manesco, sordità, amori impossibili. Qui no. Il taglio della narrazione è leggero, ironico, benché tutto si fondi su fatti storicamente accertati”.

 

Il racconto dei momenti più significativi della biografia beethoveniana è affidato ad un susseguirsi di voci diverse a cominciare da quella dello stesso Beethoven che si mescola con quella di altre figure che ne hanno incrociato estro ed esistenza come mecenati, donne amate e naturalmente musicisti. La narrazione fa emergere in maniera puntuale gli elementi essenziali e i tratti caratterizzanti della vicenda umana e artistica del genio tedesco: il desiderio di affrancare la condizione del musicista dalla dipendenza dai signori di corte, lo spirito ribelle che sogna un mondo in cui trionfino libertà, fratellanza e uguaglianza, il dramma della sordità, così come la rivoluzione che il compositore introduce nelle forme musicali del suo tempo.

La biografia copre tutto l’arco esistenziale del musicista dall’infanzia a Bonn sino alla maturità viennese, passando per i grandi incontri (con Haydn, ad esempio, dalle cui mani “raccoglierà lo spirito di Mozart”) e gli scontri frequenti. Come dichiarato dall’autore, non manca il tono lieve e ironico che utilizza anche una gustosa aneddotica come quando viene raccontato quello che accadde durante un concerto in cui Beethoven dirigeva l’orchestra dal pianoforte. Sbracciandosi troppo, urtò facendo cadere le candele poste ai lati della tastiera. L’incidente causò l’ilarità generale del pubblico. Allora due giovanotti assunsero l’incombenza di reggergliele. Ma Beethoven, nuovamente rapito dalla foga ispiratagli dalle note, colpì in pieno volto uno dei due solleciti reggitori, così una candela cadde ancora, tra le risa sguaiate degli spettatori e l’ira del musicista che abbandonò la sala.

 

io sono Beethoven

“Per ogni personaggio disegnato — ha dichiara Polito — abbiamo cercato ritratti d’epoca per riprodurli con tratto fumettistico”.  Le illustrazioni infatti sono il frutto di una puntuale e approfondita ricerca iconografica. Ad esempio, il personaggio di Beethoven che si deve, come tutti quelli che popolano il volume, alla matita di Alessandro Polito, si rifà ai ritratti storici del compositore e in particolare alla maschera in vita di Franz Kleine del 1812. Da questo materiale il fumettista ha tratto il suo Beethoven che accentua il tratto fisiognomico distintivo della mascella volitiva, enfatizzata nel disegno dall’assenza di naso, e che trasmette alla perfezione il temperamento tempestoso e mutevole del maestro che, secondo i biografi dell’epoca, era per l’appunto un tipo estremamente umorale che si disperava d’improvviso senza ragione o che, con moto altrettanto repentino, poteva diventare estremamente allegro e gioviale. Con il suo mascellone il Beethoven di Polito diventa un perfetto personaggio da cartone animato. “E la sua chioma crespa, ispida, che si imbianca nel corso del libro ne rappresenta il desiderio di totale libertà artistica perseguito per tutta la vita”.

Le colorazioni e gli sfondi sono opera di Laura Pederzoli e, seppure sempre attenti alla veridicità e corrispondenza storica nel rispetto dei modelli iconografici del tempo, non rinunciano a un approccio emozionale.

Oltre che agile profilo biografico, il lavoro di Polito e Pederzoli vuole essere anche un ritratto musicale e allo scopo associa alle diverse fasi della vita del musicista una selezione di brani che introducono il lettore all’universo sonoro di Beethoven e fanno da commento musicale alle vicende narrate. La playlist è disponibile su Spotify e su Apple music.

 

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