I rivolti in musica: cosa sono e perché si usano

In questa lezione approfondiamo la nozione di rivolto in musica nei suoi due ambiti di riferimento, ovvero quello degli intervalli e degli accordi e chiariamo la loro funzione ai fini dell’esecuzione e della resa sonora.

 

rivolti in musica

Il termine rivolto in ambito musicale viene utilizzato in riferimento agli intervalli e agli accordi musicali

Rivolto degli intervalli

In termini generali, possiamo dire che qualsiasi intervallo diretto può avere un rivolto che si ottiene portando la nota inferiore all'ottava superiore o viceversa. Nella pratica questo significa che nell’ambito di un’ottava ogni intervallo di seconda può tradursi in un intervallo di settima, ogni intervallo di terza in un intervallo di sesta, ogni intervallo di quarta in un intervallo di quinta, ogni intervallo di sesta diventa un intervallo di terza, ogni intervallo di settima diventa un intervallo di seconda, ogni unisono in un’ottava e viceversa.

È utile notare che la somma degli intervalli è sempre nove. L'intervallo sarà sempre la parte mancante per arrivare a 9 e il modo dell'intervallo sarà sempre opposto a come si trova nell'intervallo di partenza. Nel rivolto ogni intervallo maggiore diventa minore, ogni intervallo eccedente diventa diminuito, e viceversa, se giusto rimane invariato. Di seguito alcuni esempi di diversi intervalli e relativi rivolti.

Do – Sol: Quinta Giusta. Rivolto: Sol – Do: Quarta Giusta

Mi – Do: Sesta Minore. Rivolto Do – Mi: Terza Maggiore

Re – Sol#: Quarta Aumentata. Rivolto Sol# - R: Quinta Diminuita

Sol# - Do##: Quarta Aumentata. Rivolto: Do## - Sol#: Quinta Diminuita

Si# - Fa#: Quinta Diminuita. Rivolto è Fa# - Si#: Quarta Aumentata

Fab – Mib: Settima Maggiore. Rivolto: Mib – Fab: Seconda Minore

La – Re: Quarta Giusta. Rivolto Re – La: Quinta Diminuita

Solb – Mib: Sesta Maggiore. Rivolto è Mib – Solb: Terza Minore

Sib – MIb: Quarta Giusta. Rivolto è Mib – Sib: Quinta Giusta

rivolti in musica

I rivolti degli accordi

Nell'ambito dell’armonia si definisce il rivolto uno stato dell'accordo differente rispetto a quello che viene definito fondamentale. Vale a dire, nel caso in cui nella parte più grave di un accordo, invece di trovarsi il suono generatore, si trova un altro dei componenti, l'accordo si dice rivoltato. In virtù di ciò, una triade o una quadriade può essere suonata nel suo stato fondamentale, che è quello che procede dal basso verso l’alto secondo le note 1-3-5, oppure in primo rivolto secondo le note 3-5-1, o ancora in secondo rivolto 5-1-3.

Ad esempio, in una triade di Do maggiore la disposizione fondamentale è Do - Mi - Sol ma si possono avere anche i rivolti Mi - Sol - Do (denominato primo rivolto) e Sol-Do-Mi (denominato secondo rivolto). In questi casi viene detto che l'accordo ha un basso diverso e viene indicato con uno "/". Il primo rivolto di Do, per esempio, viene detto "Do con basso di Mi" e indicato come: Do/Mi, il secondo rivolto di Do viene indicato con Do/Sol e così via (cfr. Wikipedia).

 

Perché i rivolti

I rivolti vengono utilizzati in primo luogo in quanto rendono più agevolare il cambio di accordo durante l’esecuzione. Sfruttando le note in comune, consentono di suonare insieme accordi che altrimenti sarebbero lontani e causa di salti improvvisi e poco piacevoli all’udito; in questo modo, gli accordi presenti all’interno di un brano musicale potranno occupare un minore spazio frequenziale, dando vita ad un accompagnamento più omogeneo. Facendo ricorso in modo appropriato alla tecnica del rivolto è possibile suonare tutti gli accordi nello spazio di un’ottava.

I rivolti naturalmente hanno anche un’efficacia e una precisa funzione ai fini della resa sonora. “L’orecchio umano percepisce con più chiarezza la nota più bassa e la nota “al canto”, cioè la più alta di ogni accordo: la nota bassa sarà sempre fatta alla mano sinistra e non cambierà anche se l’accordo viene suonato in un rivolto diverso, ma la nota al canto diventerà la fondamentale in caso di primo rivolto, la terza in caso di secondo rivolto. La fondamentale al canto suona più sicura e compiuta, la terza più emotiva e aperta. Famosissimi accompagnamenti o introduzioni di piano non verrebbero ugualmente efficaci se non fossero eseguiti in quel particolare rivolto (es. Rimmel di De Gregori inizia con un secondo rivolto, come anche La Donna Cannone, Imagine di John Lennon parte da uno stato fondamentale, Lean On Me di Bill Withers da un primo rivolto ecc.)” (cfr. https://nam.it/i-rivolti-quando-dove-come-e-soprattutto-perche-usarli/).

 

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