Le dieci regole per la lettura delle partiture di Robert Schumann

In questa lezione lasciamo la parola ad un maestro, uno dei grandi della storia della musica, che ci fornisce una serie di indicazioni, di varia natura, pensate per il lettore di partiture. Quello che possiamo definire un vero e proprio decalogo è riportato nel volume di Adriano Lualdi L’arte di dirigere l’orchestra.

 

lettura partiture

Quando ci si trova al cospetto di grandi mastri, non si può far altro che mettersi in ascolto e imparare. Questo può avvenire, naturalmente, studiando i lasciti musicali che i grandi compositori del passato hanno consegnato all’umanità, ma anche attraverso espliciti insegnamenti che alcuni musicisti si sono premurati di trasmettere pensando in particolare a chi si accosta per le prime volte alla magia delle sette note. Uno di questi grandi del passato è proprio Robert Schumann che, con generosità, ha lasciato nero su bianco nel corso della sua attività tutta una serie di consigli e indicazioni da cui si possono trarre preziosi insegnamenti di carattere musicale e, più in generale, di vita e educazione all’ascolto e alla bellezza.

In un precedente articolo abbiamo riportato Le regole di vita musicale, scritte dal grande compositore tedesco nel 1848 e che rappresentano un compendio di aforismi e consigli per i giovani che intraprendono lo studio della musica, impreziosito da penetranti riflessioni sull'arte e sull’esistenza. Qui, riproduciamo, invece, una serie di indicazioni in dieci punti, un vero e proprio decalogo per meglio dire, rivolto al lettore di partiture.

Si tratta di prescrizioni diverse per contenuto, che vanno dal suggerimento sul metodo e le finalità dello studio delle partiture, alle esortazioni più generali, per arrivare a delle regole di comportamento e galateo musicale, potremmo dire.

Questo interessante decalogo è contenuto nel volume di Adriano Lualdi L’arte di dirigere l’orchestra. Lualdi sostiene di averlo trovato tra i suoi appunti senza nome d’autore, ma crede “sia da attribuire a Roberto Schumann”.

Lo riproponiamo, certi che in esso ognuno possa trovare quello spunto di riflessione, quell’indicazione di cui far tesoro e su cui riflettere per migliorare e migliorarsi.

 

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Il decalogo di Robert Schumann

 

1º) Lo studio della partitura non è operazione da fare in compagnia.  Quanto più tu studi la partitura da solo, tanto più volentieri essa ti rivelerà i suoi segreti.

2º) Se devi ascoltare un’opera per la prima volta, lascia a casa la partitura: forse non farebbe che disturbarti.

3º) Se suoni uno strumento, cerca di perfezionarti in esso tanto più quanto te lo consentono il tuo tempo e il suo tempo. Il «musicista senza strumento» è la condizione più ostile all’arte dell’era moderna.

4º) Cerca – appena hai superato del pianoforte le più aspre difficoltà tecniche – di suonare anche le partiture d’orchestra. Ne avrai più incitamento e gioia di quanto tu possa supporre.

5º) La capacità più importante che dev’essere sviluppata in te dalla lettura delle partiture, è quella di rappresentarsi mentalmente il suono (orecchio interno). Cerca di rendere con la maggior intensità possibile un suono, e controlla l’esattezza della tua immagine sonora ascoltando con la partitura in mano.

6º) Se, seguendo l’esecuzione orchestrale, hai perso il filo e non puoi subito ritrovarlo, non sfogliare la partitura, ma chiudila piuttosto, e sta ad ascoltare.

7º) Sfogliare rumorosamente non è lecito nemmeno al direttore.

8º) Gli esercizi del dirigere sono, a casa, un innocente e utile divertimento! ma battere il tempo, al concerto, con la testa, col piede o con altre parti del corpo è altrettanto inutile che importuno, come il canticchiare la melodia che si ascolta. L’ascoltatore veramente commosso e preso sta zitto e non si muove.

9º) Abbi rispetto di ogni maestro e di ogni capolavoro. Il rilevare le mende non è arte: ma miopia e pedanteria.

10º) Ascoltare la musica è come un rito. Se non ci sei preparato, rimani piuttosto a casa.

 

 

 

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