Valore delle note

Il valore delle note è uno degli aspetti basilari della notazione musicale ed indica la durata relativa delle note attraverso una serie di precise indicazioni grafiche di cui in questo articolo illustriamo il significato e la corretta interpretazione.

 

valore delle note

Per valore delle note si intende la durata delle figure musicali. Il valore di una nota o durata viene espresso attraverso un preciso simbolo grafico che indica quanto un suono deve essere prolungato durante l’esecuzione. Questa durata non è indicata in una unità di misura di tempo assoluta come i secondi o i minuti ma è in funzione del tempo della composizione o del passaggio. Dipende, in altri termini, dalla velocità generale del componimento. Ad esempio, se si vuole cantare una melodia in quarti, questi dureranno più a lungo se si decide di cantarla in maniera distesa e più lenta, avranno una durata più breve se si decide di cantarla con un ritmo più sostenuto.

Il concetto di valore delle note permette di chiarire anche la funzione, spesso poco compresa, di una figura come quella del direttore d’orchestra. Come abbiamo visto, il valore delle note è sempre relativo al tempo dello specifico brano eseguito e quando si parla di più esecutori diventa necessario che tutti adottino lo stesso valore delle note. Se si parla di un gruppo ristretto di musicisti l’accordo è facile da trovare anche con un piccolo cenno d’intesa. Per le grandi orchestre sinfoniche, costituite da una grande quantità di strumentisti, è necessaria la presenza di una figura che detti i tempi del brano per tutti gli elementi dell’orchestra: questa figura è quella del direttore, che batte un tempo unico per tutti gli esecutori. Nel caso della musica leggera, la stessa funzione è assolta, invece, dalla batteria che fornisce il tempo per tutti gli altri musicisti.

 

valore delle note

Nomi e simboli

Il valore di una nota viene espresso attraverso opportune modifiche delle parti costitutive del simbolo grafico delle note musicali che, come abbiamo avuto modo di vedere, sono tre: (3) la testa, la piccola ellissi che poggia sul rigo e può essere piena o vuota, (2) il gambo che è rappresentato dall’asta che dalla testa si diparte ed è presente dalla minima in poi e (1) la cediglia o coda che è un piccolo segno a forma di virgola posizionato trasversalmente rispetto al gambo ed è presente dalla croma in poi. Quando la nota è provvista di un gambo questo si colloca a sinistra a scendere dalla testa della nota o a destra a salire dalla testa della nota. Per facilitare la lettura e per garantire un ordine nella scrittura, il gambo si colloca a sinistra se la nota è posta sotto il rigo centrale, viceversa, se la nota è posta sopra tale rigo il gambo si colloca a destra.

Nel caso in cui due o più note provviste di cediglia sono posizionate in successione, queste vengono unite da tante bande orizzontali quante sono le cediglie.

Il valore delle note non è un riferimento assoluto ma è sempre espressione del rapporto tra una nota e le altre.

 

Nota Pausa Nome  Valore
Music-wholenote.svg Music-wholerest.svg Semibreve
Music-halfnote.svg Music-halfrest.svg Minima
Music-quarternote.svg Music-quarterrest.svg Semiminima
Music-eighthnote.svg Music-eighthrest.svg Croma
Music-sixteenthnote.svg Music-sixteenthrest.svg Semicroma
Music-thirtysecondnote.svg Music-thirtysecondrest.svg Biscroma
Sixtyfourth-note.svg Music-sixtyfourthrest.svg Semibiscroma

 

Come si può facilmente capire osservando il valore delle note sopra riportate, ogni nota sottostante esprime un valore che corrisponde alla metà della nota che la precede. In questo senso, si può anche dire, ad esempio, che per equiparare il valore di una seminbreve occorrono due minime, quattro semiminime, otto crome, sedici semicrome e così via. La semibiscroma rappresenta la frazione minima non ulteriormente divisibile.

valore delle note

Punto di valore

 

Nel caso di particolari esigenze, il valore delle note può essere modificato attraverso l’aggiunta del punto di valore posto accanto alla nota, precisamente a destra dopo la sua testa. Questo segno consente di aumentarne il valore della nota della sua metà. Ad esempio, una semiminima, il cui valore è 1/4, seguita da un punto dovrà essere aumentata di 1/8. Si possono utilizzare più punti fino ad un massimo di tre e ogni punto che si succede aggiunge la metà del valore di quello precedente.

 

Legatura di valore e pause

 

In relazione al valore delle note bisogna ricordare, infine, che nella notazione musicale, esiste anche la legatura di valore, un simbolo che viene usato per sommare la durata di due o più note. Per esempio, due minime legate hanno lo stesso valore di una semibreve.

Il simbolo grafico che la individua è una linea curva che unisce note, generalmente di battute diverse ma non necessariamente, producendo l’effetto di un prolungamento del suono oltre il suo valore iniziale. Si può ricorrere alla legatura di valore solo nel caso di note della stessa altezza, ad esempio un Do solo con un altro Do e questo differenzia la legatura di valore rispetto alla legatura di frase o di portamento che, all’opposto, collega note di altezze differenti benché sia indicata dal medesimo simbolo grafico.

Gli stessi principi illustrati a proposito del valore delle note possono essere estesi anche in relazione ai valori di durata delle pause, come si evince facilmente dallo specchietto riportato sopra. La pausa è infatti il silenzio della musica, il momento in cui il suono si arresta nel fluire del tempo musicale, esprimendo così un respiro, un’esitazione, la dinamica ritmica o la naturale conclusione di un brano. Dunque, anche la pausa deve essere misurata secondo lo stesso principio di misurazione di durata delle note.

 

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